Genitore Coach

Essere Genitore e Coach in un mondo che è in continua e sempre più rapida trasformazione. Un radicale mutamento nei costumi, nel diritto, nel linguaggio, nella tecnologia, nella cultura, nei rapporti tra le persone, nei sogni e nei desideri. Anche le aspettative professionali sono cambiate profondamente. Le professioni tradizionalmente “ambite” – avvocato, commercialista, ingegnere, solo per fare alcuni esempi – sono in profonda crisi perché non più sufficienti per soddisfare le nuove esigenze. Queste sono state oggi sostituite da nuove professionalità inimmaginabili anche solo 10 anni fa, su tutti lo youtuber o l’influencer.

Se ai miei genitori avessi detto: “da grande farò lo youtuber” la risposta, nella migliore delle ipotesi, sarebbe stata: “vai a cercarti un lavoro vero!”

I nostri nonni, i loro genitori e così andando indietro nelle generazioni sapevano o, comunque, immaginavano, con buone probabilità di conferma, la società che avrebbe accolto i figli adulti.

C’era una certa sicurezza in quella, vera o presunta, immobilità della società; il consiglio buono per tutte le stagioni, che garantiva determinati risultati e successi personali era lo studio e la conquista di diploma e laurea. Questo garantiva il salto di un gradino nella scala sociale, stipendi più elevati e, dunque, un miglioramento della qualità della vita. Le professioni, i lavori ambiti erano sempre gli stessi; alcuni solitari “visionari” producevano vortici di cambiamento, sempre, tuttavia, limitati nel tempo e nello spazio. Il mondo procedeva lentamente ed i grandi cambiamenti avvenivano in un arco di tempo di due o tre generazioni.

In una società così strutturata i genitori, pur con tutte le difficoltà che il ruolo comporta, avevano le risposte giuste da fornire ai dubbi dei figli sul futuro; i consigli (o in qualche caso imposizioni) che avevano ricevuto, quando a loro volta erano stati figli, erano validi anche per la loro prole. Per avere, quanto meno, un lavoro sicuro che garantisse un reddito discreto era necessario studiare e laurearsi; la via era tracciata e sicura. Perché discostarsi?
Qualcosa, però, è cambiato; o meglio qualcosa o qualcuno hanno accelerato i tempi dei cambiamenti e ridotto gli spazi del mondo. Questo fenomeno ha iniziato ad erodere le certezze della società e dell’educazione. Da qualche generazione siamo testimoni dell’aumento (esponenziale) della rapidità dei cambiamenti ed in molti, non credendo che questa vera e propria slavina trasformazionale fosse un processo irreversibile, hanno insegnato ai loro figli quello che sapevano come era stato trasmesso loro.

Ma come insegna Confucio

L’esperienza è una lanterna appesa dietro la schiena che illumina solo il cammino già percorso non illumina che chi la porta

Oggi l’esperienza non è più “un dogma di fede”, ciò che è utile e funzionale in un dato momento non è detto che lo sia nel momento appena successivo. In questa situazione, senza punti fermi, i genitori moderni si trovano a premere sull’acceleratore di un veicolo che non sanno guidare; vogliono stare al passo dell’evoluzione dei tempi cercando di adeguare a questi gli strumenti, oramai arrugginitiappresi dai loro genitori. Si ostinano a fornire risposte e dispensare consigli che hanno, oramai, una “obsolescenza” naturale di qualche ora.

Una tale rigida ostinazione è frustrante oltreché sfibrante, un persistente sentimento di inadeguatezza e di difficoltà è dietro l’angolo. È dietro l’angolo come lo è la soluzione a questa situazione.

Non essere un’unica forma, adattala e costruiscila su te stesso e lasciala crescere: sii come l’acqua. Libera la tua mente, sii informe, senza limiti come l’acqua. Se metti l’acqua in una tazza, lei diventa una tazza. Se la metti in una bottiglia, lei diventa una bottiglia. Se la metti in una teiera, lei diventa la teiera. L’acqua può fluire, o può distruggere. Sii acqua, amico mio

Bruce Lee

La soluzione è assumere una strategia che sia flessibile, che permetta di adattarsi ai cambiamenti del mondo rimanendo efficace mantenendo immutata la propria identità e la propria natura.

Il genitore contemporaneo deve abbandonare la rigidità delle risposte valide per tutte le stagioni e può spogliarsi del ruolo di “consulente” dei propri figli per assumere la flessibilità delle domande ed indossare i panni del coach. Il genitore come coach che affianca, supporta ed “allena” il/la figlio/a nel proprio percorso di vita, nell’individuare il proprio talento, a trovare le soluzioni che meglio si adattano a lui/lei ed al suo problema, a sviluppare le proprie capacità e potenzialità, a definire i propri obiettivi e stabilire il percorso per raggiungerli. Supporta i propri e le proprie figli/e, li/e aiuta ad acquisire maggiore consapevolezza delle proprie capacità e possibilità. Li/e sostiene stimolando l’autostima affinché possano disegnare da soli il loro destino. Non deve più indicare e tracciare ai propri figli una via, poiché quella rischia di non essere che un percorso sulla sabbia che potrebbe venire cancellato dal vento o dalle maree, ma può, abbandonando il peso dell’esperienza passata, accompagnare i figli mentre questi disegnano il loro destino.

Oggi il genitore può viaggiare più leggero non dovendo portare con sé il peso dell’esperienza delle generazioni precedenti né di sobbarcarsi l’onere e la responsabilità di avere e fornire le risposte giuste. Il genitore contemporaneo, come un coach, ha la responsabilità di porre le domande efficaci ai figli che li stimolino a trovare le risposte giuste (per loro stessi) e contemporanee al mondo in cui vivono. Condivide, così, con loro la responsabilità della relazione, in piani, pur sempre, complementari. Il genitore contemporaneo, come un coach, si può impegnare a stimolare e liberare il potenziale dei figli per massimizzarne la crescita e permettere a loro di garantirsi un Futuro. Per essere genitore oggi non sono necessarie le risposte giuste, ma consapevolezza e competenze da “facilitatore del cambiamento”, ovvero da Coach. Essere in grado di formulare le domande più efficaci per permettere a chi vivrà il futuro di trovare le proprie risposte.

Parafrasando Whitmore, “padre” del coaching moderno:

“L’essere genitore (il processo di coaching) favorisce l’evoluzione in ogni sua fase, l’evoluzione emerge da dentro e non può mai essere insegnata in modi prescrittivi”