Ragione o emozione, chi comanda?

Le emozioni hanno il potere di ostacolare il giudizio o fare agire in maniera irrazionale.

Sappiamo che sono fondamentali per comprendere ed interagire con l’ambiente circostante e per questo è bene farvi attenzione. 

Le emozioni sono tanto importanti quanto imperfette e possono condurre all’errore.

La “mente emotiva” non va per il sottile, non si sofferma a ragionare e soprattutto non valuta e considera.

Quando si attiva e prende il controllo esclude dall’equazione la “mente razionale”, evolutivamente più giovane, e con essa tutti gli aspetti di valutazione e giudizio e viene meno la capacità di “pensare con chiarezza”

Le emozioni forti offuscano lo sguardo, perché attivano meccanismi automatici dei quali raramente siamo consapevoli.

Come un giocoliere che può gestire un numero finito di oggetti in contemporanea, così la mente umana può gestire un numero finito di informazioni, c’è chi dice che la mente possa gestire, in contemporanea, 5 + o – 2 informazioni. Sostanzialmente dalle 3 alle 7

Quando siamo sconvolti in uno stato emotivo intenso alle informazioni ordinarie si affiancano pensieri ed immagini allarmanti, si focalizza su ciò per cui si è allenata per migliaia di anni; si attiva quindi il meccanismo “attacco/fuga”

Non c’è spazio per il pensiero razionale, il limite di informazioni è raggiunto e, per la sopravvivenza, il pensiero razionale “non serve”

Le decisioni prese in uno stato emotivo attivato ad alta intensità non aiuta la valutazione della qualità delle informazioni in possesso per prendere buone decisioni; per questo motivo bisogna evitare di prendere decisioni, di qualsiasi natura, quando si è nel mezzo di picchi emozionali, sia “positivi” che “negativi”, sia in fase Up – es. entusiasmo – o Down – es. tristezza

È stato testato, per esempio, che quando si prova tristezza, si è portati ad aumentare gli acquisti ed è per questo che in molti negozi la musica in sottofondo stimola la tristezza (con evidenti fastidi per i commessi e le commesse che vivono tutto il giorno con quella musica nelle orecchie); se è sufficiente una musica che attiva un emozioni per influenzare le decisioni di acquisto, essere in preda a quelle emozioni ha un peso maggiore

Del resto quando le informazioni arrivano al cervello, alcune di esse aggirano la neocorteccia, ovvero l’area del pensiero azionale e va direttamente al cervello emotivo. Se percepisce queste informazioni come una minaccia per noi, il cervello emotivo può spingerci ad agire improvvisamente, senza consultare il nostro cervello razionale

Per quanto le emozioni sono importanti, possono prendere il controllo della mente ed interrompere i processi del pensiero razionale. Per questo motivo è fondamentale avere strumenti e strategie per gestire lo stato emotivo in maniera efficace.

Lo strumento di riequilibrio emozionare più efficace lo possediamo tutti, è il respiro!