Siamo enfiteuti del mondo

Trovo imprecisa la narrazione “non siamo proprietari del mondo. Ci è stato dato in prestito dalle generazioni future e lo dobbiamo restituire migliore di come lo abbiamo ricevuto”

È imprecisa perché le sorti del bene prestato dipendono dalla educazione del ricevente.
Se il ricevente è beneducato il mondo venga restituito in buone condizioni. Se maleducato i rischi che il mondo venga restituito in cattive condizioni sono alti

L’educazione del ricevente emerge al momento della restituzione; troppo tardi. In più il ricevente non ha alcun obbligo di restituire il bene migliorato.
L’obbligo, quanto meno morale, è di restituirlo in buone condizioni o, quanto meno, nelle condizioni cui è stato ricevuto. E guardandoci intorno così non è.

Il mondo non può essere ricevuto in prestito. Troppo rischioso, troppe variabili fuori controllo

Cambiamo punto di vista

Cambiamo punto di vista ed osserviamo il rapporto da un punto di vista giuridico. Se concordiamo sul fatto che il mondo appartiene ai nostri figli e noi ne siamo detentori del bene; e se concordiamo anche sul fatto che abbiamo un dovere di miglioramento, possiamo individuare una specie di obbligo giuridico da rispettare?

Qualche narrazione parla di “custodi del mondo”

Nel diritto civile la custodia è “l’attività di controllo di un bene finalizzata a prevenire sia alterazioni naturali della cosa (es. cibo), sia danneggiamenti o sottrazione da parte di terzi (es. furto), sia ancora violazioni dello stato giuridico del bene”

Se è vero che dobbiamo difendere il bene, manca quell’obbligo di miglioramento utile per i nostri figli

Per questo motivo escluso che il rapporto sia di custodia, escluso anche la possibilità che si tratti di un “contratto” di deposito perché è il contratto mediante il quale una parte riceve una cosa mobile con l’obbligo di custodirla e di restituirla. Anche in questo caso manca l’obbligo di miglioramento.

Se la differenza che fa la differenza è il dovere di restituire il mondo meglio di come lo abbiamo ricevuto, va cambiata la domanda: Esiste un istituto giuridico che prevede il diritto di usare il bene di altri e il dovere di migliorarlo? La risposta è sì

Siamo “enfiteuti” del mondo

Cosa è l’enfiteusi? L’enfiteusi è un diritto reale su un fondo altrui, ovvero un diritto che permette ad una persona (l’enfiteuta) di utilizzare un fondo di un’altra persona

L’enfiteuta ha due obblighi giuridici :

  1. Pagare un canone al proprietario
  2. Migliorare il fondo

Questo diritto reale è una metafora più calzante per la narrazione

“il mondo è dei nostri figli, ai quali diamo sostegno ed educazione, ed a loro lo dobbiamo restituire migliore di come lo abbiamo trovato”

Fuori di metafora, non esiste un obbligo giuridico in senso stretto. Esiste un obbligo genitoriale verso i nostri figli. Che senso ha metterli al mondo, se poi lo distruggiamo?

Il mondo è il parco giochi dei nostri figli

Butteresti la spazzatura nella loro cameretta? Li faresti giocare in una discarica?

Inizia a considerarti enfiteuta del mondo:

  • Puoi godere dei frutti del mondo
  • Devi educare i tuoi figli e dar loro sostegno (questo è il canone)
  •  Devi restituire loro il mondo migliorato

Da questo punto di vista puoi impegnarti ogni giorno a migliorare il tuo impatto sul mondo.
Non devi fare enormi stravolgimenti. È sufficiente il miglioramento quotidiano del 1% del tuo impatto sul mondo.
La sostenibilità inizia da piccoli gesti costanti e quotidiani. Del resto piccoli miglioramenti quotidiani a fine dell’anno determinano enormi miglioramenti

Decidi

Decidi ora su cosa impegnarti
Decidi ora su casa procedere
Decidi ora l’1% di domani, e poi quello di dopo domani e avanti così.

Doing nothing at all vs Making small consistent efforts
(1.00)365 = 1.00 // (1.01)365 = 37.7

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