Maledetta empatia!!!
L’empatia è la risposta emotiva che ci permette di capire e sentire ciò che gli altri vivono.
L’empatia è la risposta neurologica che ci consente di condividere il dolore e il disgusto delle persone.
L’empatia è la risposta a quello che osserviamo intorno a noi
Si parla molto di empatia oggi, spesso a sproposito o in maniera errata; sembra quasi che, questa competenza, sia la panacea di tutti i mali, la soluzione a tutti le storture del mondo
“Se solo le persone fossero più empatiche” sembra quasi di sentire i guru di questa “pratica”
Così non è!!!
L’empatia non è nulla di tutto ciò!
L’empatia è la capacità di comprendere i sentimenti o la situazione che un’altra persona sta attraversando.
Questo non determina che in automatico le persone condividano i sentimenti o provino compassione, anzi! L’empatia di ciascuno di noi è influenzata dalle convinzioni e percezioni individuali.
A chi noni è capitato di non essere così tristi dal vedere un compagno di classe sgridato?
A chi non è capitato di essere felici che una determinata persona non ha raggiunto il risultato?
A chi non è capitato di pensare “chi è causa del suo mal …”?
Questa “assenza” di empatia gioca un ruolo importante nel processo decisionale delle persone, anzi è determinante quando decidiamo che la persona di fronte a noi si sia procurata la propria “sfortuna”
Gli studi dimostrano che l’empatia dipende molto dal fatto che l’altra persona sia considerata “una di noi” ed è molto facile mostrare empatia unilaterale con gli appartenenti al gruppo dei “nostri” sviluppando, allo stesso tempo, una ristrettezza mentale che può generare o peggiorare un conflitto
Se empatia ci deve essere, che lo sia per tutte le parti!
Solo così è possibile trovare una soluzione che vada a vantaggio di tutti.
Se le convinzioni e le percezioni individuali possono influenzare il senso di empatia, il disgusto “scollega” totalmente la nostra capacità di empatia; di fronte al disgusto le persone non provano alcune empatia.
Mentre la “morale, logica e spiritualità possono portare a decisioni migliori dell’empatia” (cit. Paul Bloom)
Addirittura
L’empatia può essere dannosa!
L’empatia si focalizza sui risultati a breve termine e può condurre a decisioni sbagliate. Fai caso, ogni volta che hai “provato empatia” e proposto soluzioni sulla base di quella erano soluzioni contestuali che non consideravano i risultati futuri delle azioni. Del resto, le emozioni esistono nel presente non nel passato o nel futuro, solo nel presente.
Osserviamo la situazione presente, nel nostro quotidiano
Considera, per esempio, come vengono affrontate la fame, la povertà e le malattie che affliggono altre nazioni in tutto il mondo; nella maggioranza dei casi le organizzazioni impegnate offrono soluzioni temporanee e rendono quei paesi dipendenti dagli aiuti esteri, ostacolando lo sviluppo di riforme economiche a lungo termine.
Quindi, quando si tratta di prendere la decisione giusta, a volte l’empatia si mette di mezzo e rende difficili le decisioni.
Tienilo a mente quando prendi decisioni . L’empatia è utile, sempre che non ti impedisca di fare scelte utili e per farlo ricorda che
“L’empatia racchiude un atto di consapevolezza”
Per far sì che l’empatia sia realmente utile è bene:
- Essere consapevoli del suo funzionamento
- Essere consapevoli dei suoi lati oscuri
- Essere consapevoli delle sue forme di espressione
Così da renderla vera risorsa utile nella vita quotidiana, nelle scelte e nella professione.
Quindi sviluppare empatia nel senso di “capacità di comprendere in modo corretto e non giudicante i bisogni, gli interessi ed il punto di vista degli altri” e poi agire di conseguenza