Raffredda prima di reagire

Le emozioni ci segnalano sempre qualcosa. Quelle forti ci evidenziano che un bisogno non viene soddisfatto o un valore non viene rispettato e ci attivano per agire e soddisfare/difendere subito.

Siamo portati ad affrontare le emozioni, nostre e degli altri, immediatamente per alleviare le sensazioni spiacevoli o cancellare le azioni o le emozioni “negative” dirette contro di noi.

La difficoltà si trova quando non sei pronto all’arrivo dell’emozione, quando l’emozione prende il sopravvento, quando non sei consapevole dei frigger emotivi.
La difficoltà si trova quando perdi l’equilibrio tra emozione e ragione. E quando le emozioni prendono il sopravvento, la ragione viene condotta dove l’emozione vuole. E dove vuole raramente è dove si trovano i tuoi obiettivi .

Perché le emozioni spingono alla reazione e non alla azione.

La reazione è la risposta immediata allo stimolo, senza riflessione, è gestita dal c.d. Sistema 1, poco riflessivo e poco incline alle mezze misure o alla diplomazie. L’azione è la risposta ponderata allo stimolo è gestita dal Sistema 2, più lento, riflessivo e diplomatico.

Agiamo con un proposito, una intenzione ben chiara in mente, reagiamo per rispondere ad un “pericolo” (vero o presunto) immediato, è una risposta automatica – combatti, fuggi o congelati

Temperatura emotiva

Se impostiamo il pilota automatico perché non abbiamo molto tempo per riflettere la temperatura emotiva aumenterà e con essa il concreto rischio di sbandare ed uscire fuori strada.

Una temperatura non solo metaforica, anche fisica.

Spesso infatti in risposta alle emozioni, vi sono risposte fisiologiche:

  • Sudorazione, frequenza respiratoria, frequenza cardiaca, pressione sanguigna, temperatura corporea
  • Tensione muscolare, circolazione sanguigna
  • Colorazione del viso (rossore o pallore)
  • Disidratazione
  • Movimenti del corpo

ecc…

E questo può trasformare una tranquilla chiacchierata tra amici, un confronto con il coniuge o con i figli, fino ad una trattativa di lavoro in una lotta per imporre il proprio status o per l’autonomia.

Mantenere una buona temperatura emotiva è un buon primo passo.

Come mantenere la temperatura funzionale?

La prima strategia è allenare la consapevolezza di sé – la prima delle 4 dimensioni della Intelligenza Emotiva – per avere chiari i trigger che stimolano la risposta così da definire in anticipo un piano di emergenza, compresa la “semplice” proposta di andare al balcone, in caso di necessità.

Un’altra strategia è creare un piano di emergenza:

  • Misura costantemente la tua “temperatura emotiva”
  • Individua i fattori scatenanti delle tue emozioni
  • Gestisci le le emozioni troppo intense 
  • Agisci con un obiettivo chiaro in testa

Una ulteriore strategia è “controintuitiva”

In genere, infatti, si pensa che lo sfogo sia un ottimo modo di liberarsi dell’eccesso di emozioni, non è vero, sfogarle significa alimentarle e renderle più forti e coinvolgenti (come l’esatto opposto, ovvero tentare di comprimerle e negarle).

Le emozioni vanno vissute e gestite e una buona gestione delle proprie emozioni parte dalla consapevolezza di sé e dalla capacità di gestione del proprio stato emotivo.

Come fare?

Webinar Gratuito • 30 Settembre, ore 18.30

Un webinar introduttivo pensato e realizzato per Liberi Professionisti

1) apprenderai i fondamenti della madre delle soft skills,
2) conoscerai le 4 macro aree in cui è suddivisa,
3) acquisirai gli strumenti per allenare la prima area
4) avrai gli strumenti per vivere una vita personale e lavorativa più gratificante

Intelligenza emotiva all'opera